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Infiltrazioni di acqua o cattivo isolamento: cosa aiuta la comparsa di muffe nelle proprie case?

'Esempio di cosa è possibile riconoscere attraverso una termografica:

Sopralluogo effettuato in una villetta di nuova costruzione, ubicata nel comune di San Giovanni a Piro (Salerno). L'immobile è stato isolato verso l'esterno con lausilio di rivestimento a cappotto termico.

L'intervento di verifica termografica è stato richiesto perchè gli inquilini lamentano le seguenti problematiche:

  1. Il tenore di umidità interna dell’aria corrisponde a: 78.90 [% rel], valore troppo elevato per un immobile non abitato.

  2. Esistono macchie di muffa distribuite piuttosto uniformemente alla base delle pareti perimetrali degli alloggi, comunicanti direttamente con l’esterno. Le macchie interessano in eguale misura le basi delle pareti e gli angoli.

  3. E' presente uno strato di condensa formatosi sui profili metallici interni degli infissi (Figura 8). La quantità di acqua condensata è sufficiente per raccogliersi in gocce che vanno a bagnare vistosamente il pavimento.

  4. Sono presenti infiltrazioni di acqua nel pavimento del soggiorno, visibili dal piano seminterrato;

  5. Sono presenti infiltrazioni di acqua nel solaio esterno del terrazzo, visibili dal piano seminterrato;

  6. Vi sono infiltrazioni localizzate in corrispondenza dell’intradosso del solaio al piano seminterrato;

  7. Le pareti lato nord non sembrano impermeabilizzate nella zoccolatura;

  8. La parete in pietra adiacente l‘ingresso dell’abitazione è bagnata per una fascia di altezza pari a 20 cm dall’estremità adiacente alla soglia bianca aggettante;

  9. I gocciolatoi in pietra, atti a trasportare le acque piovane accumulate sui terrazzi verso le colonne pluviali, sono posati sulla base del solaio di copertura, al di sotto del manto impermeabile, e sembrano privi di giunto isolante.

Con l'ausilio di in indagine Igrometrica- termografica combinata, è stato possibile individuare una serie di concause che hanno determinato la comparsa di muffe è macchie di acqua diffuse nell'appartamento:

In base alle indagini effettuate, la presenza di umidità nelle murature appare il principale fattore favorente la formazione di funghi all’interno degli intonaci.

I miceti, in presenza di ambiente idoneo alla loro sopravvivenza, avrebbero proliferato e si sarebbero diffusi mediante la dispersione delle spore. Si precisa che le condizioni di scambio termico locali non sono stazionare (escursione termica mattutina:+10°C rispetto la notte). Questa circostanza non è rilevante nella determinazione di condensa, mentre risulta un fattore determinante nel calcolo della trasmittanza termica effettiva dell’involucro edilizio esaminato. Le muffe, per proliferare, necessitano di condizioni ambientali specifiche: la presenza di umidità sulla superficie di colonizzazione e la presenza di un substrato organico costituito da zuccheri, amidi o cellulosa, a volte contenuti nelle pitture che vengono impiegate negli interni. I principali fattori favorenti lo sviluppo di muffe appaiono quindi le condense, dovute alla presenza di abbassamenti di temperatura sulla superficie interna dei locali (ponti termici), e la presenza di una elevata umidità relativa.

Prima di procedere con l’analisi dei dati rilevati si è effettuata una valutazione teorica dell’isolamento atteso dalle pareti di chiusura della villetta, allo scopo di verificare che, tra i fattori scatenanti la formazione di condensa, non vi fossero cause intrinseche alla progettazione iniziale delle struttura delle pareti. I risultati sono esposti nella schede seguenti (Figura 11).

Gli esiti della verifica hanno confermato (Figura 11) che nelle aree del soffitto in cui vi sono i travetti in cemento armato possono verificarsi fenomeni di condensa superficiale. Le restanti pareti costituenti l'involucro del fabbricato risultano verificate.

Report Termografico

CONCLUSIONI ED IPOTESI D’INTERVENTO

In base alle indagini effettuate, si è evidenziato un problema di ponti termici in coincidenza degli spigoli e degli angoli delle camere. Infatti dalle immagini termografiche scattate, allegate alla presente relazione, è evidente un salto termico in corrispondenza degli angoli delle pareti e dell'intonaco del soffitto, che genera una discontinuità termica anche di 2 gradi centigradi. Questo salto termico, combinato con l’elevato tasso di umidità presente negli ambienti abitativi, ha causato certamente la formazione di muffe in profondità e di condensa superficiale.

Il fatto che l’abitazione presenti un tenore di umidità elevata pur non essendo abitata, lascia intuire che la massa d’acqua presente nell’atmosfera interna provenga da infiltrazioni esterne diffuse in tutta l’abitazione.

Il contributo aggiunto, legato all'eventuale cattiva aerazione degli ambienti, non è stato verificato, in quanto avrebbe richiesto il monitoraggio continuo, per alcuni giorni, del livello di umidità interno in condizioni di normale utilizzo. Pertanto si ritiene che le cause principali della formazione di muffe sulle pareti siano legate ad infiltrazioni provenienti dall’esterno.

Le cause delle infiltrazioni sono da ricondurre a due fattori principali:

  1. la presenza di ponti termici non trascurabili, che identificano zone a temperatura inferiore rispetto alle medie ambientali misurate, sulle quali è favorita la formazione di condensa di vapore contenuto nell'area circostante;

  2. la presenza di un tenore di umidità interno troppo elevato: l'apporto di vapore acqueo appare troppo elevato per provenire da un utilizzo abitativo con scarso affollamento, pertanto si ritiene che provenga principalmente dall’esterno dell’immobile, attraverso l’involucro dell’edificio non ben sigillato, ovvero dalle aperture praticate nel cappotto termico per installare diversi accessori sospesi o incassati nella parete (Figura 12).

Prevedere di migliorare l’efficienza energetica degli edifici, attraverso l’applicazione di uno strato isolante termico sulla superficie esterna dell’involucro edilizio, è un’arma potente per combattere le dispersioni termiche, ma richiede molti accorgimenti nell’applicazione. Il rivestimento a cappotto isolante, per mantenere la sua efficienza, non deve presentare lesioni o rotture di alcun genere. Sono previsti diversi accorgimenti nella posa del cappotto in corrispondenza di alcune sedi ritenute critiche, ad esempio nei punti in cui è necessario praticare dei fori sulla superficie isolante, in corrispondenza di aperture finestrate, in corrispondenza dei punti di contatto con il terreno, in corrispondenza degli angoli. Per valutare correttamente se gli interventi di ripristino stiano dando miglioramenti, si consiglia di procedere per gradi:

Come primo passo vanno approntati gli Interventi correttivi al cappotto nei puntilesionati. Solo dopo averne valutato i risultati mediante un secondo sopralluogo di verifica, si può procedere, ove necessario, con l'esecuzione di ulteriori opere di miglioramento esposte all'interno delle schede allegate alla presente relazione (report termografico).

Interventi Correttivi principali

Quando si decide di utilizzare una soluzione a cappotto per l'isolamento, il miglior modo per non incorrere in errori di progettazione ed installazione, è quello di utilizzare solo accessori/prodotti ETICS (Sistemi compositi di isolamento termico esterno) consigliati dal produttore del sistema. Esistono a tale scopo le linee guida della Cortexa (il consorzio italiano per la cultura del Sistema a Cappotto), che sono frutto di trentennali esperienze e dalle quali si traggono suggerimenti.


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