Gigafactory di Tesla, verso l’autosufficienza energetica
La Tesla sta costruendo un nuovissimo impianto costruttivo in Nevada e il nome scelto sarà Tesla Gigafactory, un nome che da solo dice molto..
La Tesla ha concepito questo impianto per sostenere la richiesta interna di batterie al litio per il prossimo futuro: con una produzione stimata di 500.000 automobili elettriche all’anno entro la fine di questo decennio, l’intera produzione mondiale di batterie agli ioni di litio sarà appena sufficiente ad equipaggiare le sue auto. Da qui l’idea di costruirsele da sè.
Giga
Nell’era digitale giga è diventata una parola di uso comune, ma un tempo evocava qualcosa di immenso e per un certo verso, almeno fuori dal mondo digitale, è ancora così. Nel caso di Tesla, Giga prende le sembianze di una costruzione con un ingombro totale di qualcosa come 5.220.000 mq. Calcolando che la costruzione si svilupperà su due piani, la superficie utile sarà di ben 9.000.000 di mq. Roba da guinness dei primati. Se queste cifre vi hanno impressionato va detto subito che questo, probabilmente, sarà solo l’inizio: con l’acquisizione di altri 1.200 ettari per eventuali ampliamenti futuri, si stima che la superficie totale possa arrivare a 21.600.000 mq. Con questi numeri la Tesla Gigafactory avrà la superficie coperta più grande del mondo.
La produzione
Nata nel 2014, nelle vicinanze di Sparks, nel Nevada, l’azienda dovrebbe entrare in produzione nel 2017, per giungere a pieno regime tre anni dopo. Da allora la Tesla Gigafactory sarà in grado di mantenere un ritmo di produzione che garantirà una potenza di 50 GWh all’anno. Praticamente l’intera produzione della concorrenza mondiale messa assieme. La scelta della posizione non è casuale: il Nevada possiede ricchi giacimenti di litio ed attualmente concede anche incentivi molto interessanti alle aziende.
In questa impresa Tesla si avvale di partner come Panasonic ed altre compagnie strategiche al progetto che richiederà un investimento complessivo di 10 miliardi di dollari. Attualmente è stato costruito circa il 25% dell’intera struttura.
Il concetto
L’idea di fondo è produrre batterie a costi ridotti, rispetto agli attuali, con un impatto zero sull’ambiente. Molteplici sono i fattori che influenzeranno il risultato finale che secondo la Tesla, per quanto riguarda il costo delle batterie finite, sarà inferiore di circa un terzo rispetto ai prezzi odierni, per ogni kilowattora. Come sarà possibile? Innanzi tutto con la riduzione degli sprechi, poi avvantaggiandosi del fatto di aver riunito in un punto solo una buona fetta dell’intero processo produttivo. Infine, tecnologie moderne ed economia di scala faranno il resto.
Per la salvaguardia dell’ambiente, la fabbrica si avvarrà di fonti rinnovabili per produrre l’energia necessaria al suo funzionamento; l’ambizione del progetto è arrivare ad un’energia netta uguale a zero.
Una curiosità: la Tesla Gigafactory non produrrà esclusivamente batterie per auto, ma avrà una linea dedicata alle “Powerwall” e alle “Powerpack” le batterie dedicate, rispettivamente, all’accumulo di casa e a quello industriale.
Le “Powerwall” sono batterie “belle come una scultura”, nelle parole del patron Elon Musk, pesanti 100 kg, da appendere al muro di casa e utili ad immagazzinare l’energia elettrica prodotta durante il giorno dai pannelli fotovoltaici; per poterla sfruttare nella ricarica delle batterie con cui è equipaggiata l’auto elettrica, durante la notte. Il progetto, ben più ambizioso, è quello di portare l’umanità ad utilizzare un’energia elettrica prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili ed immagazzinata su accumulatori, in tutti i campi: dal domestico all’industriale, indistintamente. Cambierà solo il tipo di accumulatore da utilizzare. E’ per questo che lo stesso Musk si dice pronto a rilasciare la tecnologia utilizzata nei suoi progetti in formato open source, perché possa essere utilizzata da tutti e da tutte quelle aziende che come la sua credono in questo tipo di futuro.
Perchè Giga
Tesla Gigafactory non è un nome campato per aria. Innanzitutto la fabbrica avrà un ordine di grandezza per misurare la sua produzione annuale di batterie espresso in GWh (Gigavattora): si comincerà con 35 GWh. Poi, il significato nascosto in quel termine: un miliardo (giga è, infatti, il suffisso che indica tale unità di misura). Non è solo una grandissima unità di misura, è anche l’indicatore della portata di un progetto grandioso, la storia ci dirà come sarà andata a finire.
La Tesla Gigafactory nasce esattamente da questa necessità, unitamente all’urgenza di ottenere dispositivi di energy storage a prezzi più convenienti di quelli attuali. Ma se finora molto si è detto sulle potenzialità di questo immenso stabilimento – sarà uno degli edifici più grandi mai realizzati e avrà una capacità annuale di produzione delle batterie di 35 GWh – ancora poco si conosce dell’aspetto energetico del progetto. Nel sito della società è riportato unicamente che “la Gigafactory verrà alimentata da fonti di energia rinnovabili, allo scopo di raggiungere un’energia netta pari a zero”. Ora il Chief Technical Officer di Tesla, JB Straubel, ha fornito alcuni dettagli in più sull’argomento in occasione di un recente discorso all’Università del Nevada:
“Fin dal primo concept, abbiamo voluto rendere questo impianto a energia netta pari a zero. Quindi, si sa, la cosa più visibile che stiamo facendo è coprire l’intero sito con l’energia solare. L’intero tetto della Gigafactory è stato progettato fin dall’inizio con in mente l’uso del fotovoltaico […] Ma da sola questa copertura solare non basta”.
Ed è così che l’azienda intenzione di realizzare impianti fotovoltaici anche sui terreni circostanti lo stabilimento e di implementare una serie di soluzioni che permettano di rinunciare all’energia fossile (come ad esempio l’impiego di una pompa di calore ad alta efficienza). La promessa di Straubel è che le uniche emissioni del sito siano legate ai veicoli non elettrici utilizzati per la logistica “ma proveremo a risolvere anche questo un pezzo alla volta”.
Ricordiamo che lo stabilimento è già parzialmente in funzione, ma che secondo i piani aziendali dovrebbe raggiungere la piena capacità solo nel 2020 “producendo annualmente più batterie agli ioni di litio di quante ne sono state prodotte nel mondo nel 2013”.
rif. http://www.autoinsider.it/tesla-gigafactory/